Effetti collaterali del COVID-19: a Kariobangi 5000 famiglie senza casa, di cui 15 di HoL

  

Nel corso dell’ultima settimana abbiamo ricevuto notizie molto allarmanti da Sami Maina, ma questa volta il problema non è il COVID 19, ma chi approfitta della situazione per portare avanti espropri e requisizione dei terreni dove sorgono vari slum fra cui Kariobangi. Qui un interessante articolo per saperne di più e qui un video delle ruspe in azione.

“Questa mattina ci siamo svegliati con le ruspe che demolivano le nostre case e circa 15 delle nostre famiglie sono rimaste senza casa. La situazione è scioccante e io credo che qualcuno stia approfittando di questo momento in cui tutti sono preoccupati per il virus.

Tutto il quartiere costruito sui terreni destinati ad un impianto di trattamento delle acque reflue (mai realizzato dalla fine degli anni ’70, ndr) non esiste più!

Sono molto arrabbiato, ma allo stesso tempo mi sento sconfitto da una situazione generale senza speranza. Abbiamo fatto del nostro meglio per aiutare le famiglie a gestire la crisi del COVID 19 e ora questo…

…Venerdì c’è stata una grande manifestazione a Kariobangi. Dovevano demolire altre aree, ma la gente semplicemente non ne può più e non è più disposta a stare seduta a fare da spettatore di altre ingiustizie. Questa situazione fa molto male e ho paura che con la dimostrazione di venerdì e la rabbia che cresce le cose potranno solo peggiorare……

…L’atmosfera si è calmata, ma ho la sensazione che sia come la quiete prima della tempesta….

Delle famiglie di HoL 15 sono rimaste senza casa. Quattro hanno trascorso 4 notti nella scuola perché non avevano alternative, e abbiamo provveduto anche alle loro necessità minime. Tre hanno appoggiato le loro cose a scuola mentre venivano ospitati da amici e/o parenti. HoL ha aiutato 11 famiglie a trovare un’altra casa dandogli i soldi necessari a pagare il primo mese di affitto (circa 30 euro); purtroppo non siamo riusciti a contattare 4 famiglie, tutte madri single. E’ possibile che abbiano perso il telefono durante lo sgombro e ora stiano con amici o parenti. Cercheremo comunque di contattarle per sapere come stanno.”

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